Sono praticamente un migliaio, ormai, i siti internet che, per il fatto che accettavano scommesse in modo ritenuto illegale, o perché ‘sedi’ di casinò online, sono stati oscurati e agli utenti italiani ne è stata impedita la frequentazione.
Non sembra esserci la mano della criminalità organizzata dietro i 364 siti web ma aggiungerei che sembra esserci una mafia che vuole accaparrarsi tutta la torta del mercato dietro le azioni della finanza.
L’accusa è di aver violato la legge 401/89 che disciplina giochi e scommesse clandestine, in modo particolare l’articolo 4 sull’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, contestato anche a chi in Italia pubblicizza giochi, concorsi, lotterie e scommesse accettate all’estero.
L’accusa della commissione europea invece é che lo Stato italiano non può impedire – con una pena che arriva fino a tre anni di carcere – a una società di scommesse che ha una licenza in un altro Paese Ue di esercitare le attività anche sul suo territorio.