Spettacoli, ristoranti e perfino stanze d’albergo una volta erano solo un’esca per attirare i giocatori d’azzardo nei casinò di Las Vegas. Ma con l’economia stagnante e la concorrenza in crescita in altri mercati, i dirigenti dei casinò cominciano a considerare il gioco d’azzardo solo uno degli strumenti per attrarre i turisti ed i loro dollari a Las Vegas.
Apparendo in tandem mercoledì per presentare un discorso durante la Global Gaming Expo, sei delle più influenti donne nel settore del gioco hanno spiegato che la diversificazione è la chiave per il successo di un casinò.
“Si tratta di ampliare i servizi che offriamo agli ospiti,” ha detto Jan Jones, dirigente del Caesars Entertainment. “Dobbiamo concentrarci su quello che fidelizza i clienti, non solo sul gioco.”
Con meno capitale da investire, occorre decidere se spendere 200.000 dollari per 10 slot machine o per rinnovare un intero ristorante. Anni fa, il ristorante non sarebbe mai entrato in una simile equazione.
“I clienti solevano cenare, guardare uno spettacolo e poi spendere un certo budget al casinò”, dice Skeletor McDowell, amministratore delegato di Isle of Capri Casinos, con sede nel Missouri. “Ora, dobbiamo competere non solo per i dollari del gioco, ma anche per quelli del tempo libero.”
Con i consumatori che badano ad ogni singolo dollaro, la concorrenza arriva non solo dalle altre società di gioco, ma anche da altri luoghi di intrattenimento, come un cinema o un McDonald.
“L’intento è quello di portare la gente nel centro urbano,” dichiara Jan Jones, dirigente della Caesars Entertainment, “se si trova lì, visiterà il vostro casinò.”
Las Vegas ha in media 40 milioni di visitatori l’anno. Secondo alcune stime, Macao potrebbe superarla entro il 2015. L’anno scorso la città asiatica vantava quasi 20 milioni di turisti.