Mitch Garber non ha paura di andare negli Stati Uniti. “Fosse per me troverei altri posti dove andare” ha dichiarato. Garber è un avvocato ed un businessman scelto la primavera scorsa per guidare la più grande online gambling company: Partygaming PLC.
La scorsa settimana, come riportato da Online Casino Italia, Partygaming ha a riportato un incremento di fatturato del 151% fuori dal territorio degli Stati Uniti, e questo nei primi 6 mesi del 2019. E non solo. I numeri di PartyGaming sono eccezionali. I profitti dei primi 6 mesi sono saliti del 74% per un totale di 298 milioni di dollari.
Più di 3000 nuovi giocatori al giorno si iscrivono attraverso i siti Partygaming, uno dei più famosi e PartyPoker.
Tutte buone notizie ma come hanno reagito i mercati? Strano ma vero, le azioni sono scese del 10%. Sfortunatamente PartyGaming ha comunicato i risultati lo stesso giorno dell’arresto di Dicks, Sportingbet. Ovviamente non solo PartyGaming ma tutta l’industria del Gambling ha subito un duro colpo.
Il 75% del fatturato di PartyGaming viene dagli USA ma Garber sottolinea che l’azienda non ha mai accettato scommesse sportive da clienti americani. La distinzione e fondamentale chiarisce Gerber.
PartyGaming non ha avuto nessuna notifica dalla autorità americane e Gerber può andare in America tranquillamente:”quando ci sono motivi per andare in USA prenderò sicuramente una decisione, ora sono tranquillo, spero che il Ministero della Giustizia americano ci notifichi nel caso ci siano dei problemi”.
Gerber, al suo primo anno a PartyGaming, può aspettarsi un guadagno di 17 milioni di dollari. Prima di entrare a far parte della società Gerber era il responsabile di FireOne Group azienda che si occupa delle transazioni per 300 operatori di online gambling.
Il focus di PartyGaming sembra essere comunque sui mercati internazionali come dimostra l’acquisizione di Gamebookers, uno sport-betting operatore con base in Bulgaria. Oltre all’Europa l’azienda guarda ad oriente specialmente ai fiorenti mercati asiatici.
Il desiderio di Garber è quello di vedere gli US legalizzare e tassare l’online gambling così come avviene in UK ma Washington non sembra avere le stesse idee. Non ci sorprendiamo quindi se l’industria del gambling si dirige verso altre sponde.