Da pochi mesi le slot machines online sono disponibili a casa vostra in Italia, e sono quindi entrate nelle vostre case. È uan sorpresa, più di mille nuovi giochi di slot machines sono online in modo legale. Basta inserire il vostro codice fiscale e il numero della carta di credito, e potrete giocare comodamente dal divano di casa vostra. Sarà forse lontano dagli ospedali e dalle scuole, dalle chiese, dalle sinagoghe o dalle nuove moschee, come sancisce il decreto voluto dal ministro della Salute Renato Balduzzi per difendere i più vulnerabili. Ma è in tinello a portata dei figli, dei nipoti, dei vecchi genitori e dei cassaintegrati rimasti a casa tutto il giorno. Secondo i Monopoli dello Stato, non è che l’applicazione di una legge di due anni fa. Altri tempi.
Nel frattempo però né l’agenzia né il ministero del Tesoro, che la controlla, hanno rinunciato a distribuire 50 nuove concessioni per le slot sul web. In fondo è solo il prosieguo di un aumento dell’offerta di gioco d’azzardo che ha sprigionato tassi di crescita cinesi in un Paese che, per il resto, vive una decrescita del Pil fra le più rapide al mondo. Nelle scommesse legali gli italiani hanno speso 79,8 miliardi lo scorso anno. È un incremento del 22,8% l’anno, per un fatturato che vale il 5% del Pil e mette il settore fra le prime industrie del Paese. In base ai dati dei Monopoli, in Italia la spesa media in scommesse per abitante maggiorenne è stata di 1.586 euro l’anno scorso: il 13,5% del reddito. È ormai una delle grandi voci di spesa degli italiani, che nel frattempo tirano la cinghia su tutto il resto.
Ogni euro in più speso in scommesse, spesso, è un euro in meno in acquisti di prodotti utili di imprese italiane rimaste oggi senza mercato nel Paese. Ma per i conti dello Stato, si sa, è una manna. Le concessioni agli impresari del gioco d’azzardo fruttano circa 8 miliardi l’anno all’Erario, a cui si aggiungono le tasse sulle vincite. In totale si tratta di entrate che riducono il deficit di quasi l’1% del Pil ogni anno. Il problema è che lo scorso anno, per la prima volta, la crescita delle scommesse sta frenando: saliranno al più del due per cento, mentre le entrate erariali sono per la prima volta in calo di 500 milioni. Facile dunque sospettare che le nuove slot online servano a incrementare i flussi di cassa per lo Stato. Non solo a sfidare le piattaforme offshore, come si dice.
Come fossero queste le riforme strutturali per risanare l’Italia. Forse è solo un esempio in più di un’Italia in cui si predica in un senso di marcia e si razzola nell’altro. È il Paese in cui i partiti della maggioranza chiedono liberalizzazioni, ma bloccano le gare sulle concessioni demaniali. È l’economia dalla quale tutti dicono che lo Stato deve ritirarsi, mentre la Cassa depositi e prestiti moltiplica le sue iniziative a sostegno delle imprese. Ma per i conti dello Stato, si sa, è una manna. Le concessioni agli impresari del gioco d’azzardo fruttano circa 8 miliardi l’anno all’Erario, a cui si aggiungono le tasse sulle vincite. In totale si tratta di entrate che riducono il deficit di quasi l’1% del Pil ogni anno.