Le autorità del Western Australia sembrano essersi ispirate alla UIGEA ed hanno introdotto una legge per bloccare i betting exchanges basati sul peer to peer.
Il gigante delle scommesse peer to peer Betfair ha risposto immediatamente rivolgendosi alla High Court of Australia nel tentativo di bloccare la legge che viene vista come un provvedimento anticostituzionale.
La legge infatti rende illegale le operazioni di betting exchange e prevede multe di 10,000 dollari australiani per i giocatori oltre che due anni di arresto.
I casinò sono legali in australia così come le scommesse “offline” e ci sono bookmakers come Canbet con licenza anche per accettare scommesse online. Cosa ha spinto allora le autorità dell’Australia occidentale a tirar fuori questa legge dal cappello? Beh, abbiamo bisogno di rispondere? E’ ovvio, il protezionismo del monopolio locale.
Sembrerebbe infatti che non pagando le tasse al governo australiano Betfair sia colpevole di non investire negli impianti che ospitano le scommesse dei cavalli in Australia.
Secondo una legge passata nel 2005 (Work Choices legislation) che “centralizza” la giurisdizione degli eventi locali, la provincia del Western Australia non ha nessun diritto di controllare le attività di Betfair sugli eventi che prendono parte sul territorio.
Cosa è un betting exchange e cosa significa scommesse P2P? Il ‘Betting exchange’, letteralmente scambio di scommesse, è un nuovo modo di rapportarsi con il mondo delle scommesse sportive. Chiamato anche P2P (Peer to Peer) I siti che offrono questo servizio non sono dei veri e propri bookmaker, ma piuttosto intermediari che si occupano di mettere in contatto, attraverso specifici programmi, i singoli scommettitori permettendo loro di interagire.