Il gioco del poker in rete è sicuramente uno dei più amati dagli scommettitori. Indipendentemente dalle varianti disponibili, che possono raccogliere più o meno giocatori, a colpire è il gradimento che i gicoatori esprimo riguardo il poker. C’è da dire che il fenomeno dell’online, soprattutto in Italia, è scoppiato qualche anno fa e per un po’ di tempo ha rubato le scene, con tutto il corollario di programmi tv e riviste dedicate. Come è naturale per i fenomeni improvvisi c’è stato un naturale ridimensionamento, sia in termini mediatici che dal punto di vista degli introiti. I motivi sono sia interni che esterni, con i giocatori che si sono lanciati su altre tipologie di giochi da casinò. In questo articolo però ci occuperemo semplicemente delle quote di mercato del poker online e degli operatori che lo compongono.
In Italia a farla da padrona, che si tratti di poker torneo o poker cash, è PolerStars. La percentuale del sito che fa capo alla società Reel Italy Ltd si attesta sul 43,27% per gli mtt e sul 36,49% nel cash game. Molto staccati i competitor, in un mercato comunque molto frammentato. Bwin Italia, che è la seconda, si ferma ad un modesto 8,85% nei tornei con Lottomatica terza. La stessa Lottomatica è seconda nei tornei con un 8,86%. La quota complessiva di Lottomatica è comunque intorno all’11%, considerando al suo interno anche Cogitech, attiva soprattutto nel cash game col 3,38%.
Pur essendo quello delle scommesse il settore principe per il famoso operatore, ha concentrato i suoi sforzi sui giochi online ma da 4 anni non vede migliorare la propria posizione. A seguire ci sono infine People’s Poker, Sisal e le restanti società. Come già ampiamente riportato negli ultimi periodi, intorno al fenomeno del poker live e dei suoi profili di legalità e illegalità si è accesa una nuova luce. Sono diversi i fatti di cronaca e le sentenze dei Tribunali ad andare in questo senso, contribuendo da un lato a generare confusione e dall’altro a tentare di fare chiarezza. Se per esempio, come accaduto qualche giorno fa a Salerno, capita ancora che le forze dell’ordine facciano irruzione in un locale pubblico e denuncino gli avventori perché stanno prendendo parte ad un torneo di poker live, dall’altro lato vi sono delle sentenze come quelle di Perugia e quella di Lucca.
Di queste si sono conosciute le motivazioni depositate, che dicono che il poker dal vivo è un gioco di abilità e non si tratta di un gioco d’azzardo. Nello specifico il torneo era stato organizzato da un’associazione sportiva a creata a tal scopo. Di questi tornei c’erano addirittura riprese audiovisiva, comunque sequestrate e portate al processo dalla Procura della Repubblica. Decisiva è stata l’udienza del 17 ottobre 2012, dove l’avvocato Ripamonti, difensore dell’imputato, ha arringato sostenendo la liceità dei tornei di poker texano, definendolo gioco d’abilità sulla base di rigorosi studi scientifici. Lo stesso imputato è stato assolto poi con la formula il fatto non sussiste.