Un nuovo scottante report ha rivelato che l’industria delle scommesse americane ha speso piú di 25 milioni lo scorso anno a Washington in operazioni che vengono definite “lobbying”. É stato anche rivelato che il punto centrale delle discussioni è stato la censura delle scommesse su internet.
Alla fine dello scorso anno quando il senatore Bill Frist ha per così dire “incollato” l’UIGEA alla legge irrelevante del Safe Port (porti sicuri) avrebbe ricevuto piú di $10.000 da Harrah(il gigante dei casinò americani) ed altre “entità” legate al mondo delle scommesse.
Ciò nonostante, il “reportage” di pochi giorni fa ha rivelato che milioni di dollari sarebbero stati dati a vari politici per censurare le scommesse online. Questa non è stata certo una campagna di poche migliaia di dollari, ma si parla di milioni di dollari. Pensate i soldi che ci sono in ballo, e poi i politici americani vogliono farci credere che la legge sia fatta per proteggere i cittadini stessi.
Migliaia di Americani giocano a poker online e la Poker Player Alliance sta combattendo una dura battaglia per riuscire ad esentare il poker dalla legge contro le scommesse illegali sui internet. Shelley Berkey e Jon Porter dell’Arizona hanno introdotto uno studio sulla regolamentazione del gioco online. E Barney Frank, il presidente della commissione dei servizi finanziari, si é unito per proteggere I diritti di libertá degli Americani.
Secondo un professore però la passione al gioco degli americani non è abbastanza per annullare la legge. Robin Hanson, professore di economia alla George Mason University ha infatti dichiarato: “gli americani sono interessati ma ci sono cose ben più importanti”. Il professore ha giustamente aggiunto come secondo lui per i politici sia molto più facile approvare una legge contro il gambling che approvarne una a favore. Come sempre il tempo ci darà le risposte.