L’Unione Europea ha accettato di concedere agli Stati Uniti “più tempo” per completare le negoziazioni relative ad un pacchetto di concessioni commerciali in grado di compensare le limitazioni poste al gioco d’azzardo online. “Per concedere a tutte le parti in gioco un tempo adeguato a raggiungere una soluzione soddisfacente, gli Stati Uniti e tutti gli stati coinvolti si sono accordati per estendere le negoziazioni fino al 14 di dicembre” ha dichiarato Gretchen Hamel, un portavoce dell’Ufficio Rappresentativo del Commercio degli Stati Uniti, che fa parte della Casa Bianca.
I colloqui tra gli Stati Uniti e sette dei suoi partner commerciali non hanno rispettato il termine stabilito per questa settimana. I funzionari americani non hanno reso noto l’ammontare della compensazione che i partners chiedono, ma le voci circolate nell’ultimo mese su una cifra attorno ai 100 miliardi di dollari non sembrano attendibili. “Ogni contrattazione sta procedendo con il suo ritmo, alcune sono in fase avanzata” ha affermato Hamel.
LE SANZIONI
Gli Stati Uniti sono stati costretti a negoziare un pacchetto di sanzioni in relazione al caso del 2003 sollevato dagli stati caraibici di Antigua e Barbuda, i quali hanno avevano presentato un ricorso presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio contro le limitazioni imposte dagli Stati Uniti al gioco d’azzardo online.
Un comitato del WTO ha deliberato che la legge statunitense, che consente alle società americane di fornire servizi di scommesse sulle corse di cavalli online, di fatto discrimina le società straniere. Gli americani si difendono affermando che non intendevano includere il gioco d’azzardo come uno degli impegni assunti nell’apertura dei mercati definita dall’accordo sul commercio dell’Uruguay Round del 1994.
Tuttavia, avendo perso la causa, in maggio hanno annunciato che avrebbero esercitato un diritto usato raramente all’interno delle regole del WTO, per chiarire che i loro impegni “non comprendono il gioco d’azzardo”. Questo cambiamento ha aperto la porta alle richieste di compensazione dei partners, nella forma di un maggiore accesso ad altri settori di servizi statunitensi. I colloqui con la Comunità Europea si aggiungono alle contrattazioni con India, Giappone, Costa Rica, Macao, Canada, Australia e altre nazioni.
Antigua potrebbe sospendere le protezioni del copyright sui film, sulla musica e sul software americano, una misura di ritorsione che creerebbe una certa preoccupazione ad Hollywood. Un accordo tuttavia sembra imminente “Crediamo che le negoziazioni siano sulla buona strada per una soluzione del problema” ha affermato Hamel.