Secondo certi noiosi personaggi da laboratori in camice bianco esistono specie di rane che hanno la singolare capacità di cambiare il proprio sesso. All’inizio suonava un po’ assurdo ma la ricerca è stata confermata da un bel film di Steven Spielberg sui dinosauri, ci deve essere qualcosa di vero in questo viaggio anfibio da Kermit a Karen.
Apparentemente una causa scatenante della trasformazione riguarda l’ambiente in cui vivono le rane come anche la proporzione tra maschi e femmine in quel pantano che gli animaletti viscidi chiamano casa. Secondo alcune interessanti ricerche fatte da PokerTeam.com un fenomeno simile sta accadendo ai tavoli da poker sul nostro pianeta e nel cyberspazio.
La frase “sii un uomo” è l’insieme di parole che si sente meno spesso ai concerti di Elton John, agli spettacoli dei Village People e dietro le quinte dei musical di Broadway che coinvolgono gatti danzanti. Tuttavia sta diventando un sentire diffuso tra le donne che giocano a poker. Pokerteam ha condotto un sondaggio online su più di 1500 persone, in merito a diversi stereotipi sessuali che riguardano i giocatori di poker. Sembra che quando le donne ricevono un mazzo di carte tirano fuori il loro Mangiafuoco. Le donne che giocano a poker online mostrano una sorta di aggressività primordiale che anticamente ha aiutato l’uomo di Cromagnon a far estinguere quei fastidiosi degli uomini di Neanderthal. Questa non è una buona notizia per gli uomini in generale.
Affrontiamo l’argomento, nelle ultime due decadi ci sono state pressioni per eliminare dalla società lo stile di uomini come Charleston Heston/Clint Eastwood/Robert Conrad e per rimpiazzarlo con il tipo di ragazzi metrosexual, glabri e perfettamente curati. Se questa tendenza continua, gli uomini piangeranno durante il film “Benvenuta in Paradiso” mentre la loro controparte femminile prolifera senza avversari nei casino di tutt’America.
Non c’è dubbio che il poker sia un sport migliore ora che le donne ne sono parte integrante e nessuno può dire che giochino in maniera timida. Le donne dovrebbero giocare con quella sorta di abbandono selvaggio e aggressivo che fa tanto desiderare e temere le amazzoni ai loro avversari, ma segniamo i confini della loro “tendenza maschile” all’assertività. La società è sopravvissuta a fatica ad una generazione di uomini per i quali Ryan Saecrest era il prototipo della virilità maschile. Difficilmente staremo bene con donne che sono allo stesso livello intellettuale e spirituale di Beavis e Butthead.