Ecco a voi che oggi vi presentiamo alcune piccole curiosità sul poker a tre carte di cui non eravate ancora a conoscenza. Una delle donne più selvagge del selvaggio West. Poker Alice si trasferì dall’Inghilterra al Colorado intorno al 1860 e sposò un ingegnere che amava giocare a carte. Alice era solita accompagnare il marito, tanto che finì per imparare a giocare e a guadagnarsi da vivere in questo modo, dopo la morte del marito. Si guadagnò il soprannome di poker Alice per aver vinto più di 5.000 dollari, una cifra strepitosa a quei tempi. Tanto per far capire che tipo di donna era, nella sua vita sparò a due uomini, uccidendone uno, per poi aprire una sorta di casinò. Abbiamo parlato spesso di quanto Richard Nixon amasse il poker e di come fosse molto bravo a riconoscere i tell.
Però forse non sapete che la sua prima campagna politica è stata finanziata proprio dai soldi che ha vinto a poker a tre carte durante la seconda guerra mondiale, quando si è arruolato in marina. Nel poker, come ben sappiamo, il nuts si riferisce a una mano che non può essere battuta. Secondo alcuni, il termine ha origine nel Vecchio West, dove spesso i giocatori puntavano i loro cavalli e i loro carri. Quando succedeva, il giocatore doveva svitare i bulloni dal proprio carro, in modo che non avrebbe potuto scappare in caso di sconfitta. Quindi si supponeva che chiunque scommettesse i nuts avesse la miglior mano possibile. Secondo alcuni è il più grande truffatore della storia, nonché abilissimo gambler. William Canada Bill Jones giocava sulle barche da fiume del Mississippi a metà del 1800.
Pare che avesse una voce squillante e che tutti lo ritenessero un po’ tonto. Nulla di più falso: Canada Bill era un cheater professionista, maestro del gioco delle tre carte, in grado di barare senza venire mai beccato. Peccato che il suo vizio per il gioco fosse più forte di tutto e di tutti, tanto che morì al verde. Una volta un suo amico gli disse di non giocare una partita di poker a tre carte che tutti sapevano essere truccata, ma Bill gli rispose: lo so, ma è l’unica partita che c’è in città. Peter Zupp Jepsen aveva tutto ciò che un pokerista può sognare: soldi, sponsorizzazione, investimenti, una donna al suo fianco. Fino al 2009, quando improvvisamente la fortuna gli ha letteralmente voltato le spalle.
A un certo punto non è più riuscito ad arrivare in the money in nessun torneo di poker a tre carte e a non vincere più neppure nel poker cash game. I suoi investimenti sono andati in malora e i suoi amici, ai quali aveva prestato del denaro, non potevano dargli una mano. Arrivò il momento in cui Jepsen non aveva più neppure i soldi per un gelato. E non è mica finita qui. Ad un certo punto si prese l’influenza suina, si ruppe un piede e, uscito dall’ospedale, gli venne pure la cefalea a grappolo mal di testa forti e ricorrenti, per intenderci. Infine, pure la fidanzata, l’amore della sua vita, lo lasciò. Se questa non è una maledizione.