Nel luglio 2008 l’americano William H. Conner stava giocando a baccarà in una sala del casinò Harrah di Reno (Nevada), quando è stato avvicinato da un impiegato del casinò che lo ha informato che circa 40 minuti prima era stato erroneamente pagato più del dovuto: la sua vincita di 2.850$ superava il limite massimo del tavolo, di 1.900$. Di conseguenza, il casinò gli richiedeva indietro la differenza di 950$, rifiutandosi però di mostrare al signor Conner il video si sorveglianza della partita in questione, affermando che non provava nulla di conclusivo.
Conner ha raccontato che “l’impiegato continuava a urlare ‘abbiamo registrato tutto!’ e ad attaccarmi verbalmente davanti a tutti. Disse che avevano la registrazione del mio volto, ma a quanto pare non era affatto vero.” Date le circostanze, lo sventurato giocatore si rifiutò di restituire la differenza. Il casinò Harrah coinvolse però la Commissione Gioco del Nevada, che lo arrestò e restituì il denaro al casinò.
Ciò nonostante, Conner afferma di aver restituito il denaro sotto costrizione, dopo il suo arresto, e dopo essere stato perquisito e minacciato di essere messo in carcere. Conner afferma anche di essere stato deriso durante la perquisizione riguardo alle dimensioni del suo pene. In seguito, un furibondo William Conner denunciò l’Harrah e due agenti della commissione per questo increscioso episodio.
Venerdì scorso il verdetto del giudice federale assegnato al caso: la denuncia non ha avuto successo, perché a quanto pare in queste particolari circostanze sia il personale del casinò che gli agenti della commissione avevano i fondamenti per supporre che il signor Conner aveva commesso un furto, e che stesse cercando di non restituire i soldi usando come scusa il modo in cui era stato trattato.