A partire da ieri la Cina ha lanciato un piano di 3 mesi per combattere il gambling su internet con lo scopo di ripulire la rete. “l’online gaming ha rovinato il web e fermato lo sviluppo dei giovani del paese, tutto ciò è contrario alle nostre politiche sociali”, dice una circolare emessa del Ministero di Pubblica Sicurezza, Ministero per la Cultura, Ministero delle informazioni e la stampa ufficiale dell’amministrazione pubblica.
Pechino, Shanghai, Guangdong e Zhejiang sono alle centro del piani di “pulizia sociale” così chiamati dalla Cina. Il comunicato aggiunge che il governo ha come obiettivo quello di chiudere i giochi che includono scommesse online. Le amministrazioni locali dovranno occuparsi del controllo dei providers in modo da bloccare lo scambio di “moneta virtuale” sulla rete.
La Cina ha portato allo scoperto 347,000 casi che hano coinvolto 1.099 milioni di persone lo scorso anno e recuperato un totale di 3.56 miliardi di yuan (455 milioni di dollari) frutto di operazioni illegali – secondo le statistiche ufficiali.
Il gambling è illegale dal 1949 cioè dalla fondazione della nuova Cina. Peccato che la “pulizia sociale” non venga applicata con questa rigidità anche ad altri campi.