Gli attuali problemi dell’euro, che stanno coinvolgendo tutti i paesi della comunità europea, iniziano a causare danni anche ai casinò svizzeri specialmente a quelli della zona del Ticino, località al confine con l’Italia. In questa zona vi è ha la maggiore concentrazione di casinò di tutta l’Europa.
Il governo federale della Svizzera ha deciso che i casinò devono pagare su i loro profitti una percentuale di tasse aggiuntiva. In realtà era già in essere un sistema di tassazione per i casinò, ma adesso gli oneri richiesti dallo Stato sono maggiori di quelli che essi sono in grado di pagare; inoltre, a causa del divieto di fumo nei casinò appena imposto, insieme all’attuale crisi economica e l’introduzione della rete di Video Poker in Italia, i casinò hanno perso almeno il 40 per cento del loro reddito lordo.
La situazione è resa ancora più difficile dalla diversa valuta. In Svizzera vi è il Franco ma la maggior parte dei giocatori proviene da fuori i confini nazionali e utilizza quindi l’euro. Attualmente il cambio non è favorevole e la perdita di valore della moneta, circa il 25 per cento rispetto l’inizio del 2010, di certo non aiuta.
I gestori dei casinò non si arrendono e vogliono fare un ultimo tentativo cercando di rinegoziare le percentuali di tassazione con il governo federale. Attualmente, i casinò pagano quasi il 50 per cento di tasse sul loro reddito al governo. Tuttavia quest’ultimo ha già fatto sapere che non vi è da parte sua, nessuna apertura a qualunque genere di ravvedimento in riguardo.
I casinò di certo non potranno tagliare i servizi per i loro clienti dovranno semplicemente riorganizzarsi internamente. Di certo l’obiettivo del casinò non è quello di perdere clientela a causa dell’abbassamento degli standard di qualità.
Attualmente essi possono solo sperare che presto l’economia cominci a riprendersi e che la crisi dell’euro passi.
Non ci sono, e nessuno può fare, previsioni esatte sul futuro e sulla crisi dell’euro. Di sicuro i casinò del Ticino dovranno prendere seriamente in considerazione l’eventualità di attuare dei tagli agli investimenti e alle spese, specialmente se il tasso di cambio continua a non essere a loro favore.