Nel caso in cui venerdi prossimo George W. Bush firmasse la legge anti-gambling ciò sarebbe letteralmente uno “sputo in faccia” degli Stati Uniti al World Trade Organization. Il WTO dice infatti che l’eccezioni riscontrate nella legge in materia di Internet Gambling per quanto riguarda le corse dei cavalli (horse racing) e le lotterie nazionali tendono a discriminare contro le aziende straniere.
Il caso, portato all’attenzione americana da Antigua e Barbuda, non fa paura agli Stati Uniti a meno che alcuni paesi europei, come il Regno Unito ad esempio, decidano di intervenire. Il quel caso gli Stati Uniti potrebbero essere in guai seri. L’Unione Europea ha già espresso interesse nel caso confermando che la legge americana non rispetta le leggi fissare dal WTO.
“La legge elimina a tutti gli effetti la concorrenza straniera su attività che rimangono legali all’interno del paese come scommesse sui cavalli o gioco del casinò regolarizzato dallo stato – non c’è dubbio che tutto questo è contro le normative del WTO” dice un avvocato di Washington. Aspettiamo la risposta degli Stati Uniti durante le prossime settimane.