La Comunità Europea ha finalmente risposto alla presentazione del progetto di legge del ministero dell’economia italiana sul gioco d’azzardo. Disapprovazione e dubbi sono stati espressi per quanto riguarda tre settori chiave: il costo della licenza, la richiesta per gli operatori di connettere i loro sistemi al database del governo centrale, e la richiesta per gli operatori di aver raggiunto un determinato livello di fatturato nelle scommesse in passato per essere ammessi alla richiesta della licenza.
Il costo d’iscrizione costa annualmente 300.000 mila euro ed è stato criticato per non essere simile agli attuali costi di autorizzazione. Del resto, avevamo dubbi?
L’obbligo per gli operatori di collegare i loro sistemi alla banca dati centrale è stato criticato per il fatto che i sistemi tecnici non sono regolamentari e le richieste per lo sviluppo di ciò sono molto costose.
La Commissione chiede alle autorità italiane di “consentire l’uso di sistemi alternativi che sono meno onerosi, anche per consentire un efficiente e adeguato controllo da parte dei monopoli di Stato e di evitare l’attuale sistema d’ “eccessiva complessità”. Non ci sono novità su questo punto ci pare.
Ciò che riguarda il terzo punto l’Unione europea non vuole nessun limite al numero di operatori autorizzati a richiedere on-line le licenze sul territorio. Secondo il parere della Commissione, le autorità devono assicurare che l’operatore del sito web non venga bloccato dal provider italiano (ISP) una volta che l’azienda ha ricevuto la licenza. Al momento invece le autorità si assicurano di bloccare tutti i siti senza licenza.