Il sistema Italiano di assegnazione di licenze alle aziende di scommesse sportive senza una legge pubblica è illegale, contesta un avvocato generale dalla piú alta corte dell’Unione Europea. La Commissione Europea con sede a Bruxelles, ha fatto causa all’Italia nel 2004 dopo che lo stato aveve rinnovato 329 licenze per le scommesse sulle di corse ai cavalli senza un processo competitivo di scelezione.
Questo ha chiaramente dato dei vantaggi ai possessori di licenze Italiane, ha detto la commissione, sottolieando la natura discriminatoria dell’azione.
“La Repubblica Italiana ha infranto il principio generale di trasparenza e l’ obbligo sulla pubblicitá” ha dichiarato Eleanor Sharpston, uno dei difensori generali alla Corte di Giustizia Europea. La causa fa parte del grande impegno intrapreso dall‘EU sper eliminare i monopoli delle scommesse nel blocco delle 27 nazioni. La commissione ha minacciato di fare causa alla Germania, Finlandia e l’Ungheria per avere bloccato aziende di scommesse sportive estere.
Cambio di legge
“L’impatto della causa sará limitato perché l’Italia ha già cambiato la propria legge” dice Quirino Mancini, un esperto di leggi sul gioco della ditta Sinisi Ceschini Mancini e Soci di Roma.
“Le nuove leggi introdotte nel 2019 hanno aperto il mercato delle scommesse italiane alla competizione estera con migliaia di licenze consegante a compagnie nazionali e stranieri, compresa la Ladbrokes Plc., la ditta piú pubblicamente attiva del mondo, e la William Hill Plc, il secondo bookmaker piú grande del Regno Britannico”. Nonostante le parole di Mancini i siti delle due aziende rimangono però oscurati.
ll portavoce del ministero delle finanze italiano ha evitato di commentare. Il direttore generale alle operazioni della Stanleybet International John Whittaker ha ben visto l’opinione della Commissione Europea , dicendo che sia l’Italia che gli altri paesi dovrebbero “darle ascolto”. Stanleybet é la sezione della Stanley Leisure Plc che si prende cura delle scommesse sportive internazionali.
“Questo é un altro ammonimento contro le pratiche illegali e restrittive di certi stati, che continuano a mantenere delle misure protettive nel campo delle scommesse sportive,” ha detto in una dichiarazione via email. La causa é la numero C-260/04 – Commissione contro l’Italia.